Lotta Antonsson si pone al centro della scena artistica degli anni '90, un periodo di cambiamenti culturali e sperimentazioni. Attraverso l'ispirazione tratta dalla teoria postmoderna e dal panorama artistico contemporaneo, Antonsson ha messo in primo piano la vulnerabilità delle giovani donne. Questo ha suscitato dibattiti e ha sollevato interrogativi sulle dinamiche di potere e genere nella società. Durante il suo percorso formativo presso l'Accademia d'Arte di Stoccolma, ha messo in discussione l'oggettificazione delle donne, adoperando ironia e distacco per gettare nuova luce sullo sguardo maschile egemonico.
L'approccio artistico di Antonsson ci introduce all'effervescenza culturale degli anni '60 e '70, mescolando elementi documentari e di finzione in un unico stile. Questa fusione offre uno sguardo vibrante sulle rivoluzioni sociali e sessuali dell'epoca. Attraverso tecniche di collage e montaggio, emerge un'interpretazione unica della fugacità delle esperienze umane. Antonsson esplora i limiti della fotografia sperimentando con materiali diversi, fondendo fotografie d'epoca di moda ed erotismo con oggetti naturali come pietre, coralli e conchiglie. Attraverso tagli e ripetizioni analogiche, vengono esplorate le potenzialità allegoriche delle immagini, offrendo uno sguardo rinnovato sulla rappresentazione di genere nell'arte.
L'opera di Antonsson abbraccia collage e installazioni che cercano un dialogo formale e psicologico con la storia di genere. Questi elementi si fondono in uno spazio contestuale, creando connessioni associate tra fotografie e oggetti. Questo invita a esplorare le complessità della rappresentazione di genere e a rivelare strati più profondi del tessuto sociale.