mercoledì 22 settembre 2021

La mia fotografia al Louvre con See.me

 #pilloledivaru

Esiste un mondo in cui la fotografia viene contaminata, usata, a volte maltrattata, a volte deizzata, è il mondo dell'arte contemporanea. In quel mondo in questi anni, a partire dalla preistorica net art, è accaduto e sta accadendo di tutto.
E' davvero difficile mettere confini, classificare, la fotografia è un media e viene usato come tale dagli artisti per esprimersi.
Non è fotogiornalismo, non è fotografia commerciale, non è fotografia matrimoniale, ne tutte le classificazioni che possono venirvi in mente. E' arte, arte che usa il media della fotografia.
E quel mondo grazie alle nuove tecnologie sta subendo incredibili trasformazioni, dalle mostre virtuali, alla creazione di collettivi mondiali che ricercano nel campo del linguaggio fotografico, fino ai recenti NFT (Non-fungible token) della Crypto Art e molto altro.
Per il mio spirito di ricerca e la mia curiosità ho partecipato a molte iniziative che sfidano il vecchio mondo dell'arte, dalla mostra temporanea con immagini realizzate dalla APP Stories di Instagram a Berlino a questa bellissima esperienza al Louvre (non il Pompidou) che aprì le sale a questo esperimento collettivo con opere "file" da tutto il mondo...
Siate curiosi...

Quella volta che esposi al Louvre...
Era il 2015 "solo" 6 anni fa... secoli se guardiamo cosa è successo nel mondo online.
Sempre loro i "veggenti" di Seeme e l'esposizione al Louvre di Parigi. Due bellissimi libri e un grande concorso mondiale.
Non ho vinto ma ho esposto nelle sale del Louvre,
Le immagini venivano mostrate su tanti video a led.
Ve lo immaginate cosa sarebbe stato portare tutte le opere li?
E invece è stato portarci l'arte.
Un'altra pietra miliare della storia dell'arte e del suo cambiamento ai tempi della fibra veloce.
Trovo il gruppo Seeme trai più innovativi al mondo.
L'anno scorso ha sperimentato la mostra virtuale con interscambio tra utenti, graficamente bruttarella ma sicuramente funzionale, e fu in assoluto il primo a venderne i biglietti.
Le idee sono nell'aria ma poi c'è sempre qualcuno che agisce per primo...
Thanks Seeme per questa ennesima bella esperienza.
(era una mostra di arte contemporanea, partecipavo a queste selezioni non per gloria ma per essere all'interno di queste nuove sperimentazioni, l'arte online, collettivi online, luoghi ufficiali che si contaminavano con operazioni di streaming e l'arte emergente.)











venerdì 26 febbraio 2021

Indagini sinestetice e sensioriali

 Progetto Luoghi: indagini sinestetiche e sensoriali.

Il mio lavoro di fotografa si muove in molti ambiti, l'arte, il commerciale, la didattica, la ricerca.
Anni fa peroer quanto riguarda la didattica e la ricerca ideai questo format, un modo di creare progetti su luoghi in maniera un po diversa, non tanto per la realizzare le fotografie quanto per il modo di vivere il luogo, vederlo, ascoltarlo.
Mossa soprattutto dal voler combattere la superficialità che si vede spesso nella iper produzione fotografica quanto dal voler insegnare a veder fuori da quello che battezzai "Pregiudizio visivo".
Nel 2003 iniziava la mia avventura nel mondo dell'insegnamento nella mia scuola, una scuola che approcciava la fotografia attraverso i 5 sensi, nel senese, questo a seguito della mia frequentazione dell'Università dell'immagine di Milano voluta da Fabrizio Ferri, dagli insegnamenti di quella scuola ho creato il mio metodo. Un percorso che dura tre anni e che permette agli allievi di studiare la fotografia passando a che dal sensoriale.
In quegli anni eseguivo le mie Indagini sensoriali nei paesi dove mi spostavo per lavoro: Belgio, Inghilterra, Francia ma anche in Italia, nelle grande città. e creai un format apposito per i luoghi, per i reportage anche aziendali.
Questo format è stato portato anche come workshop all'istituto europeo di Roma e vedrà nuovi appuntamenti nei prossimi anni, in Italia, in Svizzera, in Inghilterra e spero di tornare anche in Belgio.
Sto preparando anche delle serate dove racconterò i miei lavori e questo progetto.
Intanto pubblicherò un po di foto e un po di aneddoti sui lavori realizzati.
Qui siamo alla Abbazia di Notre Dame d'Orval, in Belgio, nel Lussenburgo. All'epoca visitavo per il Belgio per raccontare i birrifici artigianali e questo rendeva ottimale lavorare con la tensorialità per uscire da tanti stereotipi, per concentrarsi su che davvero serviva al progetto.
"La sensorialità non fa realizzare immagini "aliene", rumorose e profumate, la sensorialità insegna la percezione, come vediamo, come viviamo i luoghi quanto il nostro background influenzi le Immagine che creiamo, come possiamo liberarci di cattive abitudine fotografiche, come possiamo conoscere e sviluppare il nostor stile"
Da "Sensorialità e fotografia" il mio libro in fase di conclusione
Tutti i diritti riservati.




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