Addio a Marcia Resnick (1950–2025)
È difficile salutare Marcia Resnick. Non solo una fotografa straordinaria, ma una testimone attenta, ironica e lucida di un'epoca che non esiste più e che attraverso i suoi occhi resta viva, tagliente, necessaria, un monito alla fotografia di tutto il mondo: guardate.
Se ne va per un tumore ai polmoni, dopo una lunga malattia affrontata con la stessa determinazione silenziosa con cui ha sempre lavorato.
Marcia ha fotografato l’anima sporca, brutta e brillante di New York tra gli anni ’70 e ’80: Patti Smith, Iggy Pop, John Belushi, William Burroughs, Andy Warhol, Johnny Thunders… ma anche volti anonimi che sembrano personaggi usciti da un film noir urbano.
I suoi ritratti erano crudi, teatrali, spesso surreali. Sempre intimi, personali.
Con il libro Re-visions (1978) ha scardinato ogni cliché sulla rappresentazione femminile.
Con Punks, Poets & Provocateurs (2015) ha raccolto parte di quell’archivio che dagli anni ’90 aveva scelto di non aggiornare più, dedicandosi invece a pubblicare, curare e raccontare ciò che aveva già vissuto.
Diceva: “Fotografare è come fare l’amore: a volte veloce e brutale, altre lento e pieno di attesa. Ma non si dimentica mai.”
Ci lascia un archivio che è un monumento, e una visione del mondo che ha influenzato generazioni di fotografi, artisti, pensatori.
Fotografafa il punk ed era una fotografa punk!
Grazie, Marcia.
🖤
Foto dal web
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